sabato 20 dicembre 2014

Intervista doppia alle due bidelle storiche della scuola primaria King

Abbiamo intervistato le due storiche bidelle della scuola M. L. King per conoscere meglio la loro storia e per ringraziarle di tutto quello che fanno tutti i giorni per gli alunni.
Mirella Renis e Nunzia Guzzo lavorano nella scuola da tanto tempo ma qui alla King hanno trovato il posto fisso e un clima sereno e positivo.
Quando avete iniziato a lavorare come bidelle?
N e M: "Da quindici anni"
Perchè avete scelto questo lavoro?
M: Non sempre un lavoro si sceglie, a volte ti trovi a fare un mestiere perché c'è quell'occasione"
Che cosa volevate fare?
N: "Io volevo fare l'estetista ma i corsi all'epoca erano molto cari"
M: "Io volevo fare l'avvocato e difendere la gente"
Che cosa vi piace del vostro lavoro?
N: "Il rapporto con i bambini perchè ti danno soddisfazioni continue"
M: "Alla fine ti affezioni a tutti i bambini che vedi crescere per cinque anni"
Che cosa invece non vi piace?
M: "A volte sia i genitori che i ragazzini non ci trattano con rispetto, ma per fortuna succede raramente"
Quante ore lavorate al giorno?
N: "Dovrebbero essere 7 ore, ma quando ci sono delle colleghe assenti o delle riunioni o feste facciamo anche 10 ore"
E' faticoso il vostro lavoro?
M: "Ci sono giornate molto stancanti, ma anche momenti sereni"
Da quale città provenite?
M: "Da Lecce, in Puglia"
N: "Da Napoli"
A quanti anni siete venute a Reggio Emilia?
M: "A 35 anni"
N: "A 26"
Vi trovate bene insieme?
M: "Sì stiamo bene"
N: "C'è collaborazione tra di noi"
M: "Senza collaborazione non si potrebbe lavorare"
N: "Se abbiamo idee diverse ce lo diciamo subito senza litigare"
Avete fatto altri lavori prima di questo?
N: "Io ho fatto la commessa in un negozio di abbigliamento a Napoli"
M: "Io ho lavorato per sette anni in una fabbrica di giacche, poi ho fatto la segretaria in un'azienda, la postina qui a Reggio e da ragazzina in estate andavo con le amiche a lavorare in campagna"
In quale città vorreste vivere?
M: "Io ho nel cuore la mia Lecce, anche se vivo bene a Reggio Emilia"
N: "Anche io ho nel cuore Napoli, ma se devo sognare allora dico Parigi"

                                                                                                             Tutta la classe 5 A







venerdì 19 dicembre 2014

Alessio Mariani, il rapper professore

In arte è conosciuto come Murubutu o M-Teoria, ma tutti i giorni insegna letteratura e filosofia al liceo scientifico Spallanzani di Reggio Emilia. E' il fondatore nel 1999 del gruppo La Kattiveria insieme a UGO, il Tenente e Arakaman. La sua particolarità è quella di miscelare rap, letteratura, storia e saggistica. Suo figlio, Ernesto Catullo, frequenta la scuola primaria M.L.King ed è proprio qui che un ragazzino di dieci anni qualche giorno fa gli ha chiesto un autografo destando in lui grande stupore: "Come fai a conoscermi alla tua età?". E invece Murubutu sa coinvolgere gli adolescenti anche giovanissimi per i temi delle sue canzoni e la musica trascinante, forse anche grazie al suo lavoro di insegnante. In un intervista di qualche tempo fa ha ammesso che in classe qualche volta canta qualche suo pezzo e i ragazzi chiedono il bis, ma di autografi non se ne parla neanche!
Nel 2009 Roc Mariani ha pubblicato il suo primo album da solista "Il giovane Mariani e altri racconti" dedicato al figlio Ernesto e poi nel 2011 ha scritto una canzone dedicata alla figlia "La bellissima Giulietta".
Recentissimo è l'ultimo
album andato in streaming in aprile sul sito online de La Repubblica XL "Gli ammutinati del Boucin, ovvero le mirabolanti avventure di uomini e mare".

                                                                                            Riccardo Gerace

giovedì 11 dicembre 2014

I ragazzi della 5 A della scuola King in Sala del Tricolore

Mercoledì 10 dicembre, nella splendida cornice della Sala del Tricolore, Salvatore Aracri e Letizia Biagini sono stati nominati ufficialmente consiglieri del Consiglio comunale dei ragazzi di Reggio Emilia. A sostenerli nei progetti che porteranno avanti in Consiglio e ad applaudirli erano presenti
anche le compagne di classe Cecilia Cucchi ed Elisa Bertoni. L'emozione era evidente sul volto dei quattro ragazzi che hanno respirato l'atmosfera di un luogo storico e soprattutto hanno sentito una grande responsabilità sulle loro spalle. Ai nostri ragazzi non possiamo che augurare BUON LAVORO!

La dirigente Corradini :"Mi mancano i ragazzi, ma sono contenta del mio nuovo lavoro"

L' ex professoressa di scienze del Motti Anna Maria Corradini ha vinto qualche anno fa il concorso per dirigenti ed è diventata la preside dell'Istituto comprensivo Pertini 1 di Reggio Emilia. Abbiamo provato a farle qualche domanda per conoscerla meglio e soddisfare alcune nostre curiosità.
Come mai ha scelto di fare questo lavoro?
Quando ero all'Istituto Motti (una scuola superiore) oltre ad insegnare scienze collaboravo con il Preside per seguire progetti e tante attività che la scuola organizzava. Era molto faticoso ma avevo anche molte soddisfazioni perché i progetti e le attività erano utili per gli studenti. Così quando ho saputo che c'era un concorso per diventare preside ho pensato di provare a farlo, ho studiato e sono riuscita a superare gli esami. Ho potuto scegliere la scuola da dirigere, ho scelto la Pertini 1 che nel 2012 nasceva come nuovo Istituto Comprensivo con un nuovo dirigente!
Le piaceva fare l'insegnante?
Mi è sempre piaciuto molto insegnare anche se non sempre la mia materia, scienze e soprattutto chimica piaceva molto agli alunni. La sfida era trovare il modo di far capire a tutti gli alunni gli argomenti, collegarli a quello che vedevano e che si utilizza, studiare le scienze (plurale perché sono tante le scienze che studiano la terra, lo spazio, la materia...)  serve per capire quello che succede intorno a noi.
Le manca l'insegnamento?
Mi manca essere in classe con i ragazzi che fanno domande, sono curiosi, vogliono sapere, con cui puoi chiacchierare, scherzare, ti fanno dimenticare tutti i problemi personali perché quando sei in classe sei completamente presa dal lavoro che fai con i tuoi allievi.
Quello che non mi manca sono i compiti da preparare e correggere, le interrogazioni, gli scrutini con le pagelle!
Quali sono i lati più belli del suo lavoro? E quelli più difficili?
Il mio lavoro come Dirigente Scolastico e molto complesso e vario. Sicuramente è molto bello poter proporre progetti e attività per migliorare la scuola, per aiutare studenti e insegnanti nel loro impegno. Ma nello stesso tempo anche difficile perché non posso decidere liberamente ma ci sono tanti limiti (con quali soldi, in quali scuole, chi svolge le attività).
Le scelte poi devono sempre essere fatte rispettando le regole e le leggi che devo conoscere e quindi devo sempre continuare a studiare come voi!
Ha molti impegni?
Le mie giornate sono molto piene . C'è il lavoro di segreteria, i contratti, le circolari, gli appuntamenti con genitori, insegnanti, esperti. Bisogna essere sempre informati delle nuove disposizioni e norme e quindi leggerle con attenzione e conoscerle bene per poterle poi applicare. Mi piacerebbe avere più tempo per stare nelle classi e invece riesco a passare solo per brevi saluti!
Trova più difficoltà nella gestione della scuola primaria o di quella secondaria?
Le scuole primarie sono diverse dalla scuola superiore da cui provengo quindi all'inizio ho fatto più fatica rispetto alla secondaria, ma adesso ho imparato!  
C'è competizione tra i vari istituti per avere più iscrizioni?
Il nostro Istituto collabora da sempre con la Pertini 2 perché siamo vicini e molto simili e quindi la competizione non ha alcun motivo di essere! Ma anche con le altre scuole penso sia più importante la collaborazione che non la competizione, abbiamo lo stesso obiettivo che è quello di migliorare le scuole per tutti gli studenti.

                                                               Salvatore Aracri e Chiara Miccoli

mercoledì 10 dicembre 2014

Tutte le paure e le speranze dei ragazzi delle classi quinte della King

Abbiamo chiesto ad alcuni alunni di quinta quali sono le loro paure e le aspettative principali a pochi mesi dall'inizio delle scuole medie. Insieme ai timori abbiamo scoperto che si nascondono anche i desideri di conoscere cose nuove e la voglia di sentirsi grandi.
Cecilia di 5 A :" Ho molta curiosità di confrontarmi con le nuove materie di studio che saranno più complesse, ma anche più interessanti, poi ho voglia di conoscere nuovi compagni perché potrebbero venire da altri stati e questo potrebbe essere una buona occasione per conoscere diverse culture. La paura principale riguarda le insegnanti, perché alle elementari sono molto più gentili e spiritose. Sono triste di lasciare questa scuola perché qui ho trascorso cinque anni della mia vita e forse non avrò più gli amici che ho in questa classe, poi mi mancheranno le maestre e tutta la scuola in generale".
Salvatore sempre di 5 A: "Io spero di conoscere dei nuovi amici, però non voglio perdere quelli di questa scuola perché ho vissuto tanti momenti emozionanti con loro e ormai sono parte della mia vita. Vorrei conoscere bene i luoghi della scuola per esplorarli. La mia paura principale è quella di non trovarmi bene con le insegnanti. Credo però di essere pronto per le scuole medie".
Federica di 5 B: "Sono curiosa di vedere i nuovi compagni e di capire se è vero che il carico di compiti è enorme come dicono. La paura più grande che ho è di non rivedere più tutti i miei compagni delle elementari".
Gaia di 5 A: "Sono molto curiosa di conoscere le mie nuove insegnanti e il loro carattere, vorrei adattarmi subito alle nuove regole. Non vedo l'ora di incontrare i miei nuovi compagni di classe. La mia paura più grande è quella di non trovare amici, infatti non vorrei avere molti amici vecchi nel mio percorso. Non sarò poi così triste di lasciare questa scuola, perché non mi spaventano i cambiamenti, ho già cambiato scuola in terza elementare e ho superato il trauma grazie anche ad alcuni consigli dei miei nuovi compagni: uno di questi è che bisogna restare calmi e seguire il proprio istinto. Io non credo di essere pronta per le scuole medie, perché non mi concentro sulle materie e sullo studio, per questo mi sento molto insicura".
Caterina di 5 B: "Sono proprio curiosa quali saranno i miei futuri insegnanti e i nuovi compagni, ma soprattutto di sapere quanto l'intervallo sarà lungo. Ho paura che i docenti siano severi e di non avere neanche un compagno delle elementari".

                                                                                                       Elisa Bertoni


La preside Tassoni: "Insegnavo diritto e adesso tutti i giorni leggo e interpreto leggi"

Abbiamo fatto alcune domande alla preside Domenica Tassoni dell' Istituto comprensivo Leonardo da Vinci nel centro storico della nostra città, per sapere qual è la sua esperienza. 

Come mai ha scelto di fare questo lavoro?
Ho scelto di dedicarmi alla scuola perchè credo che sia fondamentale per la crescita delle persone e il progresso morale e materiale della società. L'esperienza scolastica vi dà gli strumenti per poter scegliere quando sarete grandi e per realizzare i vostri sogni e progetti.
Le piaceva fare l'insegnante?
Sì,  molto
Le manca l'insegnamento? 
Sono contenta della scelta che ho fatto quindi non saprei....mi manca la relazione con i ragazzi e il confronto quotidiano con i colleghi nei corridoi e in sala insegnanti, quindi cerco il più possibile di partecipare alla vita della scuola e alle diverse attività delle classi.  Insegnavo diritto perciò non ho perso la mia disciplina, al contrario leggo, interpreto e applico normative quasi tutti i giorni.
Quali sono i lati più belli del suo lavoro? 
E' un lavoro dinamico,  si conoscono molte persone, si hanno rapporti di collaborazione con vari enti e da tutti si impara qualcosa. C'è la possibilità di elaborare idee, progetti, offrire ai ragazzi opportunità di crescita culturale ed esperienze significative che diventeranno per tutti anche bellissimi ricordi. 
E quelli più difficili? 
E' un lavoro che comporta grandi responsabilità, di ogni genere. Spesso si devono affrontare realtà davvero complesse e non sempre è facile individuare la strada migliore da percorrere.
Ha molti impegni? 
Sì moltissimi
Trova più difficoltà nella gestione della scuola primaria o di quella secondaria? Inizialmente trovavo più difficoltà nella gestione della scuola primaria perchè non avevo esperienza, ma adesso non trovo differenze
C'è competizione tra i vari istituti per avere più iscrizioni? 
Non parlerei di competizione, ogni Istituto ha una sua identità, sostiene un'idea di scuola e la presenta alle famiglie, l'iscrizione  è un importante atto di fiducia, è naturale che faccia piacere.
Cosa dovrebbe fare il governo per migliorare la situazione della scuola italiana? Semplificare alcuni aspetti giuridico-amministrativi, innovare il contratto di lavoro del personale della scuola e fare un piano di investimenti sulla formazione di docenti e personale non docente

                                                                     Letizia Biagini e Celeste Cusumano

lunedì 8 dicembre 2014

Pasquale e Ramona, due esperti che ti fanno amare la storia

Da alcuni anni la scuola M.L.King, così come tante altre scuole di Reggio, chiama due esperti di storia antica, Pasquale Barile e Ramona Melli, per realizzare laboratori su varie epoche storiche. I laboratori hanno sempre, insieme a una parte teorica, una fase pratica in cui vengono realizzati manufatti antichi. Li abbiamo intervistati chiedendogli molte curiosità.



Quando è nata la vostra passione per la storia? Dalle elementari o più tardi?
R: Il mio interesse è nato alle superiori quando ho capito che il mondo in cui viviamo non è altro che il risultato delle scelte e degli eventi del passato.
P: La mia passione è nata sin da bambino, quando su di un libro di storia ho visto l’immagine di un sarcofago egizio. Da quel momento mi sono innamorato della civiltà dei faraoni e della storia antica in generale.

Che epoca storica preferite?
R: La preistoria, un’epoca di scoperte semplici che però hanno cambiato la storia dell’umanità.
P: Senza dubbio l’antico Egitto, a mio modo di vedere la vera culla della civiltà.

Come mai avete scelto di fare laboratori con i bambini?
R&P: Abbiamo lavorato per anni al Museo della Preistoria “Luigi Donini”, dove ci occupavamo di didattica e laboratori con i bambini; i risultati sono stati sempre ottimi e abbiamo deciso di esportare la nostra esperienza direttamente nelle scuole. È davvero entusiasmante lavorare con i bambini perché hanno tanta curiosità e fantasia che ci stimolano nella realizzazione di laboratori sempre nuovi.

Cosa vi piace di questo lavoro e cosa non vi piace?
R: L’aspetto più piacevole è stare sempre a contatto con tanti bambini che rendono i laboratori sempre diversi e vedere la loro gioia per aver realizzato qualcosa di difficile.  Non mi piace svegliarmi prestissimo per essere a scuola la mattina!
P: Quello che mi piace di più è cercare di spiegare ai bambini concetti a volte molto complessi; quello che non mi piace è trovare in ogni classe almeno 2-3 bambini juventini 

Da quanto tempo vi conoscete?
R&P: Da circa 10 anni!

Vi trovate bene a lavorare insieme? Siete amici o fidanzati?
R&P: Si ci troviamo molto bene e non siamo amici… 

Quale personaggio storico vorreste essere?
R: Tanti sono i personaggi storici interessanti ma, conoscendo la tragica fine a cui molti di loro sono andati incontro, preferisco essere un’affascinante donna preistorica libera di farsi crescere i peli senza farsi la ceretta.
P: Alessandro Magno, il più grande generale della storia, l’unico a non essere mai stato sconfitto in battaglia e con idee che per il suo tempo erano avanti di 2000 anni.

                                                                                        Asia Ferrari e Asia Villani
                                                              

venerdì 5 dicembre 2014

Notte di luci per abbattere le barriere a Reggio Emilia

Oggi nel centro storico di Reggio Emilia le luci si spegneranno per far luce sul problema delle barriere architettoniche e sensibilizzare i cittadini sui problemi dei disabili. La manifestazione "Notte di luci" che inizierà alle 18 è stata fortemente voluta dalla consigliera comunale Annalisa Rabitti, mamma di un bimbo disabile della scuola King. In piazza Prampolini e piazza Casotti le luci si spegneranno, ognuno dovrà arrivare con una candela e a un orario preciso si accenderanno i lumini che rappresentano i diritti di tutti i disabili. Diritto di poter entrare in un qualsiasi luogo pubblico agevolmente e di trovare libero il parcheggio a loro riservato. Per migliorare il mondo dobbiamo rispettare gli altri soprattutto chi è più in difficoltà. A volte basta poco, anche solo accendere una candela!

                                                                                                               Sofia Pedon

mercoledì 3 dicembre 2014

Prove di democrazia alla scuola King

Il 28 novembre i ragazzi delle quinte della Martin Luther King hanno eletto i rappresentanti al Consiglio comunale dei ragazzi. Prima di votare le classi hanno ricevuto la visita dell'assessore all'Educazione Raffaella Curioni che ha ascoltato le proposte uscite dai ragazzi e ha fatto un grande in bocca al lupo ai tre candidati: Salvatore Aracri, Letizia Biagini e Cecilia Cucchi di 5A. Gli alunni sono andati nell'atrio e sono stati chiamati a votare uno alla volta in ordine alfabetico e tutti hanno messo la loro firma sull'elenco dei votanti. Seriamente e anche con un po' di emozione i ragazzi hanno affrontato questa prova di democrazia e di grande senso di responsabilità.
Si potevano dare due preferenze tra tre nomi proposti scegliendo tra due progetti elaborati dalla 5 A sentendo il parere di tutti. C'era una vera cabina elettorale, una scheda e un'urna dove mettere la scheda una volta votato. Per dare la possibilità anche ad un alunno disabile di partecipare hanno permesso che un accompagnatore potesse entrare in cabina con lui. Infatti solo garantendo a tutti il diritto di voto si può parlare di democrazia e si fa una buona politica.
Tutti possono contribuire al cambiamento della città anche dei ragazzi così piccoli, basta crederci.

                                                                                                               Martino Vecchi

                                                                                                                               
                                                                                                             



Cosa migliorare nelle nostre scuole, parla una professoressa di lettere

Abbiamo intervistato una delle professoresse di lettere della scuola secondaria di primo grado Dalla Chiesa, che insegna lì da dieci anni. Afferma che i problemi maggiori che si trova ad affrontare la sua scuola sono molto simili a quelli delle altre scuole secondarie di Reggio Emilia. Le questioni più problematiche sono: l'utenza variegata, i limitati spazi e tempi di scambio fra insegnanti, vivacità degli alunni e l'inserimento di tecnologie nella didattica.
Per quanto riguarda l'utenza, accanto alla maggior parte di ragazzi italiani in ogni classe c'è una percentuale del 25 % di alunni stranieri. Se da un lato questo favorisce l'apertura verso le altre differenti culture, dall'altro la comprensione e il rispetto reciproco non si devono dare per scontati.
Un altro problema deriva dalle poche occasioni che gli altri insegnanti hanno di confrontarsi sulle problematiche scolastiche, infatti  per lavorare positivamente in é
quipe occorrerebbe confrontarsi quotidianamente al fine di mandare messaggi univoci agli studenti e non fare richieste troppo diverse che confondono i ragazzi.
La terza questione è la vivacità dei ragazzi che a volte sfiora la maleducazione: spesso hanno un atteggiamento poco responsabile nei confronti della scuola, non rendendosi conto del privilegio che una buona istruzione rappresenta. E' compito degli insegnanti ricoprire l'importanza del loro ruolo educativo e trasmetterlo agli studenti.
Ultima ma non meno importante è la difficoltà di rimanere al passo con le nuove tecnologie e i cambiamenti a cui la società attuale è sottoposta. L'utilizzo di computer, tablet, lim nell'attività scolastica è importante, ma richiede un aggiornamento continuo sia degli insegnanti che delle macchine.
Tuttavia, guardando i risultati scolastici Invalsi, le scuole di Reggio Emilia continuano a fornire un ottimo insegnamento agli alunni.
                                                                                                  Cecilia Cucchi

lunedì 1 dicembre 2014

A Milano la mostra di Van Gogh sui temi dell'Expo 2015

"La gente dice che è difficile conoscere se stessi, ma non è facile nemmeno dipingere se stessi". Con questa frase di Van Gogh, proprio sotto a un suo autoritratto, inizia il percorso della mostra  sull'artista a Palazzo Reale a Milano fino all'8 marzo 2015 che si concentra sui temi legati all'Expo: la terra e i suoi frutti, l'uomo e la vita agreste. La mostra propone infatti una cinquantina di opere del grande pittore su questi argomenti. Chi ha curato l'esposizione ha tenuto presente anche le esigenze dei più piccoli creando guide, cataloghi e laboratori pensati per i bambini.
Van Gogh dipinge la fatica, ma anche la tranquillità degli agricoltori. Vuole cogliere l'anima delle persone e si allena facendo continui ritratti delle persone comuni che incontra, come ad esempio il bellissimo quadro de "I mangiatori di patate". Amava anche dipingere le nature morte, infatti ne aveva una collezione infinita. Inoltre c'è una sezione dedicata alle lettere che Vincent scriveva al fratello Theo a cui era molto legato.
Un'addetta alla sicurezza della mostra che lavora a Palazzo Reale da tanti anni ci racconta che nelle sale più piccole la paura è quella che le persone con zaini e borse possano colpire i quadri, quindi non devono mai distrarsi. La temperatura deve essere tenuta piuttosto bassa per non rovinare le opere, infatti molto spesso hanno freddo stando nelle sale per tante ore. Le persone che hanno visitato la mostra finora sono state sopratutto scolaresche italiane, pochi gli stranieri. Un evento particolare che ricorda nei suoi anni di servizio è quello della protesta di alcuni ragazzi di un liceo milanese che urlavano a gran voce che la cultura doveva essere gratuita soprattutto per gli studenti, perciò spingevano per entrare gratis a una mostra. Gli addetti alla sicurezza hanno dovuto cacciarli via con la forza.

                                                                                               Gaia Tafuro

A Trento per riscoprire la magia del Natale

E' appena passato San Prospero, molti di noi hanno già fatto o faranno l'albero di Natale e il Presepe. Per entrare ancora di più nel clima natalizio si può andare a visitare i mercatini di Natale in Trentino Alto Adige. In particolare a Trento sono iniziati i mercatini di Natale e saranno attivi fino al 6 gennaio 2015. In centro troverete due piazze con circa 60 banchetti dove si possono acquistare oggetti artigianali come sculture di legno di Babbo Natale, palline di vetro soffiato dipinte a mano, candele profumate e statuine realizzate direttamente da un artigiano davanti ai vostri occhi.
Non manca il cibo tipico del Trentino come lo speck e il vin brulè per gli adulti e tanta cioccolata per i più piccoli. Poi si può andare al parco e osservare le renne dal vivo o fare un giro sui pony, in mezzo agli abeti decorati dai bambini delle scuole elementari di Trento con materiale riciclato.
Se rimane tempo potete visitare il castello del Buonconsiglio che ospita un museo con una piccola sezione egizia dove si può ammirare la mummia di un gatto.

                                                                                                                  Marco Viani